Attività fisica in menopausa: interviene il preparatore atletico Michele Bazzeato
Durante le giornate dedicate alla menopausa organizzate dalla dottoressa Cinzia Polo a Rovigo nello scorso autunno a cui ho partecipato anche io come relatrice, tra i vari interventi di differenti specialisti, quello che più mi aveva più colpito ed interessato è stato quello di Michele Bazzeato, preparatore atletico, personal trainer e titolare di due centri a Rovigo, Life personal studio e Body tech Dammi Venti Minuti
La sua relazione incentrata su i cambiamenti fisici in menopausa e attività fisica conseguente, mi ha talmente colpito per chiarezza, completezza di informazioni e scientificità che gli ho subito chiesto se sarebbe stato disponibile per una diretta in cui poterla condividere anche con tutte voi .
Lui ha accettato subito. Abbiamo quindi immediatamente organizzato una diretta sull’argomento, che poi, visto il successo e l’interesse mostrato da tutte voi e la richiesta di approfondimento, sono diventate due e ne abbiamo in programma una terza per parlare di attività fisica finalizzata al miglioramento della cellulite.
Ebbene in vista della nascita del movimento MENOPAUSEBOOST, di cui vi ho parlato sui social, il quale avrà una pagina dedicata all’argomento MENOPAUSA sul blog ho deciso di riproporre l’argomento e mettere nero su bianco tutto ciò che ci siamo detti durante la diretta.
MENOPAUSEBOOST avrà l’obbiettivo di:
- scardinare i luoghi comuni e i tabù che ruotano intorno alla menopausa,
- rendere le donne correttamente informate e quindi consapevoli dei cambiamenti che si possono sperimentare in questa fase della vita e su come affrontarli.
Perchè ricordo a tutte voi che la menopausa NON E’ UNA MALATTIA e con le terapie adeguate e personalizzate può essere superata brillantemente.
Ma vediamo di arrivare al dunque e spiegare quali sono i cambiamenti fisici, NON ineluttabili ma sui quali si può intervenire, che noi donne sperimentiamo in menopausa e quale possa essere l’attività fisica più adeguata ed efficace in questa fase della vita.
Durante la menopausa noi donne possiamo sperimentare cambiamenti fisici di vario tipo, più o meno evidenti:
- una modificazione della composizione corporea con tendenza all’aumento del peso dovuto:
- all’aumento del grasso corporeo,
- rallentamento del metabolismo,
- aumento dei fattori di rischio cardiovascolare. Ricordiamo che on l’arrivo della menopausa viene meno il fattore protettivo degli estrogeni sull’apparato cardiovascolare. Una donna su due è a rischio di infarto dopo i 50 anni, o quanto meno a rischio di malattie cardiovascolari che per le donne in menopausa rappresentano la PRIMA CAUSA di mortalità. Infatti:
- il Colesterolo Ldl (cattivo) si alza, mentre l’Hdl (buono) si abbassa.
- comparsa di ipertensione arteriosa e dislipidemia, ridotta tolleranza glucidica e iperinsulinemia con comparsa di diabete mellito di tipo 2,
- osteopenia, osteoporosi,
- sarcopenia e dinapenia.
La maggior parte degli adulti perde tra cinque e sette chili di muscoli ogni decennio (Westcott e Baechle 1998) e già dopo i 30 anni le donne diminuiscono la densità muscolare e aumentano il grasso intramuscolare.
- una modificazione della composizione corporea con tendenza all’aumento del peso dovuto:
Quando ingrassa, l’organismo umano tende a stoccare il grasso principalmente in tre aree:
- sotto la pelle (FM, fatty mass): si tratta del cosiddetto grasso sottocutaneo che possiamo “pinzare” con le dita,
- attorno ai visceri (AAT, Addominal Adipose Tissue/VAT, Visceral Adipose Tissue) detto grasso viscerale che si va ad accumulare tra e negli organi della cavità addominale attorno al cuore, attorno e nei muscoli, ai vasi. E che tende ad aumentare in menopausa,
- nei muscoli (iMAT, Intra Muscular Adipose Tissue) detto grasso intramuscolare. Si tratta di un accumulo adiposo non visibile dall’esterno che si infiltra all’interno del tessuto muscolare. Quando l’IMAT raggiunge valori significativi, si associa ad obesità, insulinoresistenza e diabete II. Il grasso intramuscolare è un marcatore ancora più attendibile d’insulinoresistenza rispetto al grasso viscerale (5)
Il grasso sottocutaneo è facilmente eliminabile con un’alimentazione controllata.
Gli altri due tipi di grasso sono invece molto rischiosi per la salute in quanto metabolicamente attivi. Questo significa che sono entrambi grandi produttore di ormoni e citochine responsabili dei processi infiammatori che sono alla base delle molte patologie associate all’obesità.
L’eccesso di questi due tipi di grasso può comportare:
- resistenza all’insulina
- ipertensione e problemi cardiovascolari
- diabete mellito di tipo 2
Si tratta di tipologie di grasso che rendono l’organismo poco sensibile al dimagrimento ma che possono essere ridotti (non eliminati perchè sono fisiologici sotto un certo livello) con uno stile di vita adeguato.
Dopo la menopausa la riduzione del livello di estrogeni, i quali svolgono durante l’età fertile un’azione protettiva sul cuore, può comportare:
- un aumento dell’ LDL (colesterolo cattivo), e una riduzione dell’HDL (colesterolo buono) si abbassa.
- comparsa di ipertensione arteriosa e dislipidemia, ridotta tolleranza glucidica e iperinsulinemia con comparsa di diabete mellito di tipo 2.